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  • tosto come il vento a noi li piega mossi la voce O anime affannate
  • altri poeti onore e lume vagliami l lungo studio e l grande amore
  • Eletra con molti compagni tra quai conobbi Ettòr ed Enea Cesare
  • Questa chiese Lucia in suo dimando e disse Or ha bisogno
  • convien tenere altro vïaggio rispuose poi che lagrimar
  • Silvïo il parente corruttibile ancora ad immortale secolo andò
  • Questi parea che contra me venisse con la test alta e con rabbiosa
  • questa tema acciò che tu ti solve dirotti perch io venni
  • terra lagrimosa diede vento che balenò una luce vermiglia
  • maestro e l mio autore tu se solo colui da cu io tolsi lo bello
  • puose con lieto volto ond io mi confortai mi mise dentro
  • saver cotanto a dentro dirotti brievemente mi rispuose perch
  • Temer si dee di sole quelle cose c hanno potenza di fare altrui
  • restata e queta vidi quattro grand ombre a noi venire sembianz
  • costì anima viva pàrtiti da cotesti che son morti
  • Queste parole di colore oscuro vid ïo scritte al sommo
  • Semiramìs di cui si legge che succedette a Nino e fu sua sposa
  • Finito questo la buia campagna tremò sì forte che de lo spavento
  • sesta compagnia in due si scema per altra via mi mena il savio
  • Siede la terra dove nata fui su la marina dove l Po discende
  • quasi al cominciar de l erta una lonza leggera e presta molto
  • perché ritorni a tanta noia perché non sali il dilettoso monte
  • Perché pur gride Non impedir lo suo fatale andare vuolsi così
  • diritti occhi torse allora in biechi guardommi
  • dimmi al tempo d i dolci sospiri a che e come concedette amore
  • fïate li occhi ci sospinse quella lettura e scolorocci
  • Così si mise e così mi fé intrare nel primo cerchio
  • distese le sue spanne prese la terra e con piene le pugna
  • Traemmoci così da l un de canti in loco aperto luminoso
  • affannata uscito fuor del pelago a la riva si volge a l acqua
  • Figliuol mio disse l maestro cortese quelli che muoion
  • riguardar oltre mi diedi vidi genti a la riva d un gran fiume
  • rispuosi Ciacco il tuo affanno mi pesa sì ch a lagrimar mi nvita
  • quella umile Italia fia salute per cui morì la vergine Cammilla
  • aggirammo a tondo quella strada parlando più assai
  • appresso convien che questa caggia infra tre soli e che l altra
  • principio del mattino e l sol montava n sù con quelle stelle
  • rigavan lor di sangue il volto che mischiato di lagrime
  • Ancor vo che mi nsegni e che di più parlar mi facci
  • Quando ci scorse Cerbero il gran vermo le bocche aperse e mostrocci
  • Farinata e l Tegghiaio che fuor sì degni Iacopo Rusticucci Arrigo
  • vieni al doloroso ospizio disse Minòs a me quando mi vide lasciando
  • Così li dissi e poi che mosso fue intrai per lo cammino
  • Galeotto fu l libro e chi lo scrisse quel giorno
  • verso noi venir per nave un vecchio bianco per antico pelo gridando
  • Sempre dinanzi a lui ne stanno molte vanno a vicenda ciascuna
  • Stavvi Minòs orribilmente e ringhia essamina le colpe ne l intrata
  • quando l anima mal nata li vien dinanzi tutta si confessa
  • cominciai Poeta che mi guidi guarda la mia virtù s ell è possente
  • Donna è gentil nel ciel che si compiange di questo mpedimento