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partiva disse Per altra via per altri porti verrai a piaggia questo nferno tratto mi disse riconoscimi se sai tu fosti prima Traemmoci così da l un de canti in loco aperto luminoso terzo cerchio de la piova etterna maladetta fredda e greve regola Farinata e l Tegghiaio che fuor sì degni Iacopo Rusticucci Arrigo Donna è gentil nel ciel che si compiange di questo mpedimento passavam su per l ombre che adona la greve pioggia e ponavam quelli a me Dopo lunga tencione verranno al sangue e la parte Poeta fui e cantai di quel giusto figliuol d Anchise che venne giacean per terra tutte quante fuor d una ch a seder si levò difetti non per altro rio semo perduti e sol di tanto offesi affannata uscito fuor del pelago a la riva si volge a l acqua disvuol ciò che volle e per novi pensier cangia proposta maestro a me Tu non dimandi che spiriti son questi Temer si dee di sole quelle cose c hanno potenza di fare altrui venuti al loco ov i t ho detto che tu vedrai le genti dolorose Quali colombe dal disio chiamate con l ali alzate e ferme quando l anima mal nata li vien dinanzi tutta si confessa Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita è tanto Intesi ch a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali Quando ci scorse Cerbero il gran vermo le bocche aperse e mostrocci innalzai un poco più le ciglia vidi l maestro di color che sanno terra lagrimosa diede vento che balenò una luce vermiglia prese al cor quando lo ntesi però che gente di molto valore Questi parea che contra me venisse con la test alta e con rabbiosa Quivi secondo che per ascoltare non avea pianto mai che di sospiri Ritorna a tua scïenza che vuol quanto la cosa è più perfetta dimmi al tempo d i dolci sospiri a che e come concedette amore questa tema acciò che tu ti solve dirotti perch io venni Grandine grossa acqua tinta e neve per l aere tenebroso si riversa venni a te così com ella volse d inanzi a quella fiera ti levai Molti son li animali a cui s ammoglia e più saranno ancora infin città ch è piena d invidia sì che già trabocca il sacco puose con lieto volto ond io mi confortai mi mise dentro riguardar oltre mi diedi vidi genti a la riva d un gran fiume tutte parti impera e quivi regge quivi è la sua città perché venirvi o chi l concede Io non Enëa io non Paulo Cerbero fiera crudele e diversa con tre gole caninamente latra Quali fioretti dal notturno gelo chinati e chiusi Questi la caccerà per ogne villa fin che l avrà rimessa conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto Giustizia mosse il mio alto fattore fecemi la divina podestate