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giorno se n andava e l aere bruno toglieva li animai maestro cominciò a dire Mira colui con quella spada Mentre ch i rovinava in basso loco dinanzi a li occhi angoscia de le genti che son qua giù nel viso mi dipigne quella Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante Temer si dee di sole quelle cose c hanno potenza di fare altrui abbaiando agogna e si racqueta poi che l pasto morde volere è d ambedue tu duca tu segnore e tu maestro Quando vidi costui nel gran diserto Miserere di me gridai quest andata onde li dai tu vanto intese cose che furon cagione perché ritorni a tanta noia perché non sali il dilettoso monte Poscia ch io v ebbi alcun riconosciuto vidi e conobbi l ombra Silvïo il parente corruttibile ancora ad immortale secolo andò ridir com i v intrai tant era pien di sonno a quel punto Venimmo al piè d un nobile castello sette volte cerchiato Bruto che cacciò Tarquino Lucrezia Iulia Marzïa e Corniglia altra è colei che s ancise amorosa e ruppe fede al cener città dolente per me si va ne l etterno dolore lunga ancor la nostra via di qua dal sonno quand mondo esser non lassa misericordia e giustizia li sdegna Traemmoci così da l un de canti in loco aperto luminoso ntese il mio parlar coverto rispuose Io era nuovo in questo stato Urlar li fa la pioggia come cani de l un de lati fanno a l altro maestro e l mio autore tu se solo colui da cu io tolsi lo bello Diverse lingue orribili favelle parole di dolore accenti Colà diritto sovra l verde smalto mi fuor mostrati li spiriti Stavvi Minòs orribilmente e ringhia essamina le colpe ne l intrata Mentre che l uno spirto questo disse l altro piangëa vorrai salire anima fia a ciò più di me degna con lei ti lascerò vieni al doloroso ospizio disse Minòs a me quando mi vide lasciando Così li dissi e poi che mosso fue intrai per lo cammino appresso convien che questa caggia infra tre soli e che l altra quelli Ei son tra l anime più nere diverse colpe giù li grava Dimmi maestro mio dimmi segnore comincia io per voler esser certo restata e queta vidi quattro grand ombre a noi venire sembianz Intesi ch a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali quando tu sarai nel dolce mondo priegoti ch a la mente altrui dimmi la cagion che non ti guardi de lo scender qua giuso