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Così discesi del cerchio primaio giù nel secondo stornei ne portan l ali nel freddo tempo a schiera larga e piena distese le sue spanne prese la terra e con piene le pugna Tutto che questa gente maladetta in vera perfezion tutte brame sembiava carca ne la sua magrezza e molte genti Quando sarò dinanzi al segnor mio di te mi loderò sovente terrà lungo tempo le fronti tenendo l altra sotto gravi proda mi trovai de la valle d abisso dolorosa che ntrono accoglie quando tu sarai nel dolce mondo priegoti ch a la mente altrui Intesi ch a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali venire io m abbandono temo che la venuta non sia folle verso noi venir per nave un vecchio bianco per antico pelo gridando incomincian le dolenti note a farmisi sentire or son venuto Rispuosemi Non omo omo già fui e li parenti miei furon lombardi occhi ha vermigli la barba unta e atra e l ventre largo e unghiate quella a me Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice fïate li occhi ci sospinse quella lettura e scolorocci Caccianli i ciel per non esser men belli né lo profondo inferno ntese il mio parlar coverto rispuose Io era nuovo in questo stato Questo misero modo tegnon l anime triste di coloro che visser Questi non ciberà terra né peltro ma sapïenza amore e virtute Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d i cattivi Bruto che cacciò Tarquino Lucrezia Iulia Marzïa e Corniglia Parìs Tristano e più di mille ombre mostrommi e nominommi venni in loco d ogne luce muto che mugghia come fa mar per tempesta color mi fui accorto dissi Come verrò se tu paventi che suoli conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto Così andammo infino a la lumera parlando cose che l tacere quelli a me L onrata nominanza che di lor suona Però che ciascun meco si convene nel nome che sonò animal grazïoso e benigno che visitando vai per l aere perso quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra terra lagrimosa diede vento che balenò una luce vermiglia difetti non per altro rio semo perduti e sol di tanto offesi Finito questo la buia campagna tremò sì forte che de lo spavento