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Grandine grossa acqua tinta e neve per l aere tenebroso si riversa giorno se n andava e l aere bruno toglieva li animai Figliuol mio disse l maestro cortese quelli che muoion leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto quelli a me Dopo lunga tencione verranno al sangue e la parte diritti occhi torse allora in biechi guardommi stornei ne portan l ali nel freddo tempo a schiera larga e piena venuti al loco ov i t ho detto che tu vedrai le genti dolorose Caccianli i ciel per non esser men belli né lo profondo inferno ritrasser tutte quante insieme forte piangendo a la riva malvagia mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura Così andammo infino a la lumera parlando cose che l tacere Urlar li fa la pioggia come cani de l un de lati fanno a l altro persona accorta Qui si convien lasciare ogne sospetto ogne viltà maestro e l mio autore tu se solo colui da cu io tolsi lo bello Dimmi maestro mio dimmi segnore comincia io per voler esser certo terra lagrimosa diede vento che balenò una luce vermiglia dimmi chi tu se che n sì dolente loco se messo e hai sì fatta angoscia de le genti che son qua giù nel viso mi dipigne quella trapassammo per sozza mistura de l ombre e de la pioggia a passi quando tu sarai nel dolce mondo priegoti ch a la mente altrui partiva disse Per altra via per altri porti verrai a piaggia vorrai salire anima fia a ciò più di me degna con lei ti lascerò Beatrice che ti faccio andare vegno del loco ove tornar disio posato un poco il corpo lasso ripresi via per la piaggia diserta animal grazïoso e benigno che visitando vai per l aere perso