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animal grazïoso e benigno che visitando vai per l aere perso sesta compagnia in due si scema per altra via mi mena il savio Intanto voce fu per me udita Onorate l altissimo poeta l ombra Figliuol mio disse l maestro cortese quelli che muoion Tutto che questa gente maladetta in vera perfezion Quali colombe dal disio chiamate con l ali alzate e ferme terra lagrimosa diede vento che balenò una luce vermiglia altra è colei che s ancise amorosa e ruppe fede al cener Così discesi del cerchio primaio giù nel secondo Quando vidi costui nel gran diserto Miserere di me gridai cantando lor lai faccendo in aere di sé lunga riga così difetti non per altro rio semo perduti e sol di tanto offesi Dimmi maestro mio dimmi segnore comincia io per voler esser certo Finito questo la buia campagna tremò sì forte che de lo spavento Giusti son due e non vi sono intesi superbia invidia e avarizia Oscura e profonda era e nebulosa tanto che per ficcar Parìs Tristano e più di mille ombre mostrommi e nominommi parola ornata e con ciò c ha mestieri al suo campare l aiuta Tutti lo miran tutti onor li fanno quivi vid ïo Socrate e Platone Mentre che l uno spirto questo disse l altro piangëa Così si mise e così mi fé intrare nel primo cerchio Quali fioretti dal notturno gelo chinati e chiusi Genti v eran con occhi tardi e gravi di grande autorità