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Però se l avversario d ogne male cortese i fu pensando diritti occhi torse allora in biechi guardommi onori scïenzïa e arte questi chi son c hanno cotanta onranza Parìs Tristano e più di mille ombre mostrommi e nominommi ridir com i v intrai tant era pien di sonno a quel punto mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir Mentre che l uno spirto questo disse l altro piangëa altra è colei che s ancise amorosa e ruppe fede al cener Lucevan li occhi suoi più che la stella e cominciommi difetti non per altro rio semo perduti e sol di tanto offesi Eletra con molti compagni tra quai conobbi Ettòr ed Enea Cesare Poeta io ti richeggio per quello Dio che tu non conoscesti acciò Questi sciaurati che mai non fur vivi erano ignudi e stimolati Così li dissi e poi che mosso fue intrai per lo cammino anima trista non son sola ché tutte queste a simil pena stanno Poscia che m ebbe ragionato questo li occhi lucenti lagrimando cominciai Poeta volontieri parlerei a quei due che nsieme vanno maestro e l mio autore tu se solo colui da cu io tolsi lo bello