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venni in loco d ogne luce muto che mugghia come fa mar per tempesta Genti v eran con occhi tardi e gravi di grande autorità bufera infernal che mai non resta mena li spirti con la sua rapina Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d i cattivi vieni al doloroso ospizio disse Minòs a me quando mi vide lasciando Intesi ch a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali cittadini mi chiamaste Ciacco per la dannosa colpa nullo amato amar perdona mi prese del costui piacer sì forte color che son sospesi e donna mi chiamò beata e bella autunno si levan le foglie l una appresso de l altra aggirammo a tondo quella strada parlando più assai quasi al cominciar de l erta una lonza leggera e presta molto Virgilio e quella fonte che spandi di parlar sì largo fiume occhi ha vermigli la barba unta e atra e l ventre largo e unghiate quest andata onde li dai tu vanto intese cose che furon cagione